mercoledì 24 dicembre 2014

Guardo bene, guardo a fondo, e lì scorgo la tua anima.

È Natale. È arrivato.
Le ultime commissioni, gli ultimi pacchetti, qualche telefonata, i primi messaggi di auguri a chi ci è vicino, perché paradossalmente sono loro gli ultimi a cui si fanno gli auguri, il più a ridosso possibile del giorno di Natale.
È un Natale speciale per LiV Yoga, un Natale che ha portato doni grandi, parole importanti, calore nell'anima e una nuova serenità.
È un Natale nuovo, per un nuovo sentire che si fa sempre più evidente nel cuore, sempre più profondo nell'anima.
È un Natale di ascolto, un Natale non come culmine ma come inizio di un nuovo ciclo, di una nuova onda.

Ed è il Natale in cui comprendere e finalmente lasciare andare.

Ho pensato tanto a loro, coloro i quali, in un passato recente o remoto, in un modo o nell'altro mi hanno spezzato il cuore, deluso profondamente, abbandonato nel momento del bisogno, accoltellato alle spalle. Molti di loro sono ormai lontani, in cammino su altre strade, altri invece incrociano ancora il mio percorso, e i nostri sguardi, volenti o nolenti, talvolta devono incontrarsi. Alcuni ancora provano ripetutamente a mettermi i bastoni fra le ruote e a seminare perfidia, a porre ostacoli e a incrinare rapporti

Ma dopo tanto soffrire, tanto tentare di allontanare da me il pensiero e il ricordo, tanto cercare di rappezzare i danni e di prevenirne di ulteriori, finalmente ho saputo mettermi in ascolto davvero di ciò che la mia "guru" ripete sempre, di quella parola dal potere grande: compassione. Com-passione. E così iniziare a guardare un poco oltre, non solo con la mente, ma col cuore. E iniziare a guardare dietro, o dentro, a quell'involucro che tutti noi siamo, a quel corpo e quella personalità e quelle vicende che ci hanno resi così, e che ci fanno muovere, agire, pensare, sentire così.
E cominciare a sentire - e non a giustificare solo razionalmente - la ragazzina che ha cercato nell'anoressia quel grido disperato di amore, l'uomo che ha visto tutto sfuggirgli dalle mani mentre tutto sembrava essere ormai suo, la donna abbandonata da mariti e figli, l'uomo cresciuto in mezzo alla malattia e alle separazioni e in fuga sempre e comunque. E sentire quella paura di amare e di essere amato, la necessità di ammaliare chiunque a ogni costo, il rifugiarsi in un tempo passato di immobilità, la suscettibilità alle facili lusinghe e il terrore di perdere un ruolo. E così tante altre vicende ancora, tutte diverse, tutte colme di significati che non conosciamo, che sono nascosti nelle pieghe delle storie di ciascuno, sofferenze subite e gioie conquistate, timori e rivalse, delusioni e sogni da perseguire. 
Sentire, e non solo afferrare con la mente. E improvvisamente vederla, guardando bene, guardando a fondo, e lì scorgere l'Anima. L'anima gioiosa di ognuno di noi, libera, lucente, leggera, colma di amore, priva di paura, autentica, generosa. Scorgerla e sorriderle.
E provare quella com-passione per ognuno di noi, per i nostri sforzi, le nostre battaglie, i nostri sogni realizzati o annientati, per le paure, per le necessità, per le vicende a volte terribili a volte "solo" faticose, per le solitudini, per le ombre. Com-passione, perché ognuno di noi naviga questo mare a volte calmo e trasparente, altre volte cupo e in tempesta, altre volte ancora silenzioso e imperscrutabile.

Quanto sarà difficile perdonare definitivamente, non lo so ancora. Quanto sarà difficile provare questa com-passione quando ancora arriveranno stilettate e schiaffi, non lo so ancora. Quanto sarà difficile restare in questo spazio e in questa consapevolezza, anche questo è ancora un mistero.

Ma ho iniziato a lasciare andare davvero, e questo è uno dei doni grandi di questo Natale, un dono di cui sono grata e a cui mi inchino: aver potuto scorgere quel luogo e quello spazio, aver potuto sentire nel cuore quella morbidezza, avere percepito con forza il potere di lasciare andare, e in alcuni casi di amare senza confini, di sentire le nostre anime ancora dialogare tra loro, al di là delle distanze terrene.

Che sia per tutti un Natale di speranza, di amore, di luce.

Namasté.