giovedì 16 marzo 2017

Il cambiamento non attende.

Camminando nella mia città, il sole che sorge alle spalle del Duomo, un luminosità quasi da fine luglio, di un dorato irreale a illuminare una piazza stranamente vuota, silenziosa... in attesa.
Lungo marciapiedi di vie dagli impegnativi nomi storici che sanno di abbandono, proprio là dove prima c'erano caffè e negozi. Grigio, tanto grigio, e polvere, tanta polvere, nelle vetrine abbandonate.
Un esame diagnostico che si trasforma in condivisione con una dottoressa desiderosa di fare luce, nel portare acqua al suo mulino, certo, ma pur sempre di fare luce. E non è poco. E la luce va sempre bene. A quale mulino porterò acqua, poi, rimane una scelta mia.
Giacche e cravatte svogliate e di fretta, tacchi che risuonano, valigette che oscillano, occhi bassi, telefoni ovunque, nelle mani, nelle tasche, nelle orecchie.
Altre vie, una sfilata di brioche e croissant senza fine... di vetrina in vetrina in vetrina... chili di zucchero a velo, allettanti e seducenti.
Scelgo di tornare. Ho da fare stamattina, e voglia di sostenere chi accanto a me produce attenzione, amore, qualità e che vorrebbe vedere la fine di una ristrutturazione che a suon di trapani e martelli dura da mesi.
E inaspettatamente ricordo l'ortolano di fronte a casa, consigliere delle signore del quartiere, il salumiere gioviale e sorridente, la merceria che vendeva collant, le tendine di perline del macellaio, la cartoleria e le gomme profumate, barattoli e barattoli di gomme profumate... ma non è nostalgia. 
È una presa di consapevolezza, irrorata dal sole di questo marzo forse già un po' troppo caldo, un marzo che fa apparire palme e banani come un presagio. 
Per quanto banale possa sembrare: tutto sta cambiando, a una velocità che si incrementa di giorno in giorno, di ora in ora. 
È la fine di un'epoca, e la stiamo vivendo ora, adesso, nell'incertezza che ogni fine comporta, nello sgomento di molti, nell'inconsapevolezza, temo, dei più.
Sintonizzarsi con il cambiamento - rapido, istantaneo, radicale - non è una possibilità, è l'unica via. Per me almeno.
Ed è un tornare a ciò che è basilare, a ciò che è sentito veramente, a ciò che è nel mio quotidiano immediato. Ben lontano dall'indossare un paraocchi, è un sensibilizzare ed estendere le antenne per captare, comprendere, trasformare. È connettermi con quel sapere antico e profondo in me, e da quel sapere ancestrale lasciarmi guidare - nelle scelte mie, nelle scelte nostre, in ciò che accolgo nel mio spazio vitale, in ciò che irradio da me stessa. È un ritornare all'ascolto della voce di questo pianeta - non (solo) delle voci umane, ma della voce di tutto un ecosistema che è a sua volta parte di un sistema più vasto ancora, e da quell'ascolto trarre risposte, e nuove domande.
È yoga, in fondo, nella sua accezione più vera.

Questo è con ogni probabilità l'ultimo post che pubblico su questa piattaforma. Il cambiamento è grande, il cambiamento è ovunque, ed è giunta l'ora per me di trasferire queste condivisioni in un altro luogo. Questo Blog resterà on-line, perché è stato a sua volta l'inizio di un grande cambiamento personale, ma è ora di proseguire nel cammino.

Posterò il link al nuovo indirizzo quando sarà pronto.


giovedì 9 marzo 2017

Sull'intuizione

In sole due parole:
Ascoltiamola sempre. Punto.

In un po' di più:
Fino a un paio di anni fa avrei probabilmente messo a tacere quella voce che mi diceva "qualcosa non va" illudendomi che la mente razionale e gli specchietti per le allodole fossero più veritieri (e infatti per quattro anni buoni non l'ho ascoltata quella benedetta intuizione, fino a quando il "non va"' è divenuto di un'evidenza talmente lampante da gridare allo scandalo e rendere la decisione doverosa e non più solo opportuna...), ma appunto dalla vita si impara. È fatta apposta per farci imparare.
Trust your gut. Trust your heart. Fidati della pancia, del cuore, di ciò che senti e cambia direzione. Punto.
Potranno anche assalirti i dubbi più assurdi e testardi, ma se l'intuizione (che è la voce pacata del sapere e non quella impulsiva e chiassosa della paura) ti indica la via, dalle credito.
Potranno esserci rimbalzi e apparenti ostacoli, ma sono transitori e passeggeri. La verità al momento giusto si paleserà in modo così abbagliante da spazzar via dubbi ed elucubrazioni e lasciarti con due sole parole:
"Lo sapevo!" L'esclamazione liberatoria che ti conferma: c'hai visto giusto. E mettila in termini di ciò che vuoi (energia, feeling, sentore...) ma ciò che non risuona lascia sempre quell'oscillazione di dubbio e quella sensazione di dovere (aggrapparsi a qualcosa, partecipare a qualcosa, fare fatica per starci dentro, forzare mani e serrature, ritagliarsi spazi, convincersi di "..." etc).

Felice di essermi riconnessa così in profondità con la mia guida interiore da sapere ormai se non al primo al secondo tremito che cosa fare. E di sapere anche quando la miglior risposta è l'azione e quando invece è il dorato silenzio.


martedì 7 febbraio 2017

Quante volte...

... ci perdiamo nel bicchier d'acqua della complicazione, nelle esasperate aspettative nostre o di altri, nel tortuoso percorso di ciò che è fuori dal nostro controllo.
E quante volte invece basterebbe solo fermarsi e accorgersi della semplicità di tutto: del prossimo passo davanti a noi, qualunque esso sia, dello scorgere il bandolo della matassa, del lasciare che un respiro possa essere un nuovo inizio.
Quante volte ci lasciamo accecare e sviare da ragionamenti che non ci appartengono e quante altre potremmo semplicemente osservare, e chiudere delicatamente quella porta con un sorriso, e tornare ai nostri di ragionamenti, alla nostra guida interiore. alla nostra verità.
Quante volte ci confondiamo con troppo, quando nel poco c'è la potenza della genuinità.

Una mattina così, una mattina di successi, di energia ritrovata, di entusiasmo prorompente, di voglia di ciò che sa di vero e autentico ed essenziale e  puro. Voglia di essere lì, nella mia vita. in ciò che la mia vita rappresenta per me. Voglia di esserci appieno, per ciò che conta, per ciò che ha valore per me, per tutto ciò per cui posso fare la differenza. Voglia di vivere ogni incredibile istante.


giovedì 17 novembre 2016

Ombre

Sento che è il momento di onorare. Di onorare anche questa ombra, questa crepa nel cuore, questo momento di pausa buia e silenziosa, che ha fatto irruzione nel pieno di un flow che appare inarrestabile, e che lo è, inarrestabile. Onorare l’emersione di quei residui - dubbi, paure, tentennamenti, conformismi - e l’insostenibilità di altro che non sia in sintonia. Onorare che la Luce abbia messo in risalto le poche ombre, e che quelle ombre ora mi disturbino più di prima.
È una buona notizia, perché la visone nitida e la chiarezza sono frutto e causa dell’Intenzione, quella con la "I" maiuscola, quella con non si nutre di illusione, ma di Verità, quella che non si arresta alla paura, ma che vede attraverso e scorge il panorama più ampio, quella che non si accontenta di stare nel momento, ma che vuole trascenderne la necessità stessa.

E con le ombre si può danzare, lasciarle volteggiare nell’aria, smontarne la fissa incombenza, tramutarle in gocce di luce, liberarne l’energia in una pioggia liberatoria di possibilità che sfavillano al sole.


(Special Thanks to The Music... Namasté, Maestro)


venerdì 7 ottobre 2016

Allineamento

L'altro giorno ho avuto un'esperienza sgradevole.
E mi sono accorta come ormai sia per me imprescindibile - sempre e più che mai - l'allineamento con le mie intenzioni e con i miei valori.
E come di giorno in giorno questo allineamento si faccia più definito, sempre più qualcosa che permea ogni mia azione e ogni mio progetto, sempre più qualcosa che è parte essenziale del mio percorso di crescita - personale, professionale, spirituale. 
L'allineamento con le mie intenzioni e le mie motivazioni più profonde nutrite da ciò in cui credo.

Ho lasciato la mia attività nel mondo business perché non condividevo un certo modo - imperante - di trattare le persone, di gestire aziende, di relazionarsi. E di nuovo, dopo lunghi anni, ho preso le distanze da un altro ambiente dove quelle stesse logiche si stavano subdolamente insinuando, e le ho prese per gli stessi motivi, per la stessa chiamata a essere fedele a me stessa, a ciò in cui credo, a ciò che desidero essere e agire.

Oggi più che mai quei valori, quella filosofia di vita, quel desiderio di essere il cambiamento che voglio vedere nel mondo, quella fede incrollabile in un mo(n)do nuovo che so essere a portata del nostro impegno, oggi più che mai sono al centro del mio progettare e agire.

E non ci sarebbe progetto o azione altrimenti. Non potrebbero esserci, e soprattutto non dovrebbero esserci. Perché non sarebbero autentici, vibranti di vita, colmi di entusiasmo ed energia, come solo qualcosa di davvero voluto e di davvero sentito possono essere.

Non mi interessa fare per fare. Mi interessa fare ciò in cui credo. 

lunedì 3 ottobre 2016

Detox d'autunno

Pensavo non fosse in fondo poi tanto necessario, pensavo quasi di rinviare, ma la prima defiance stagionale - un malessere che mi ha colta nel fine settimana - mi ha ricordato dell'importanza di non procrastinare ciò che ci rigenera in profondità. E così sono tornata in carreggiata, ho rimesso a calendario per oggi l'inizio delle mie tre settimane di detox, un appuntamento a cadenza semestrale, una sorta di "tagliando" per garantirmi il benessere e per preparare il mio corpo alla stagione più fredda.

Occuparsi di detossinare il nostro corpo e le nostre abitudini non è né un lusso né un'imposizione di rinunce, ma è un modo per prendersi cura di noi stessi. E non c'è un modo più giusto per farlo, se non il modo che rispetta profondamente il nostro organismo. Non c'è un Detox assolutamente valido per chiunque, ma c'è solo quello perfetto per ciascuno in un determinato periodo della propria vita.

C'è però un periodo più utile ed efficace di altri per donarsi questo spazio di pulizia e di rinnovamento, e il periodo è quello autunnale (insieme al suo corrispettivo primaverile): il cambio di stagione, la transizione in atto in questi giorni sopratutto nei climi come il nostro, è un momento delicato per l'organismo e il processo di disintossicazione dalle sostanze che abbiamo trattenuto durante l'estate ci aiuta dopo l'assestamento dei primi giorni, a vivere questa transizione come un'occasione per recuperare energie e riassestarci.

Come ho scritto anche in passato, detox più approfonditi e intensi è bene avvengano sotto controllo di un medico o di un dietologo, ma per chi come me ora semplicemente desidera lasciare andare ciò che inavvertitamente ha accumulato e risintonizzarsi con ritmi e modalità non solo alimentari, ma anche di sonno-veglia e di gestione del proprio tempo, più sane e armoniche è sufficiente apportare qualche lieve modifica alle proprie abitudini.

Ascoltandosi, prima, e individuando il proprio obiettivo per questo detox - ridurre lieviti e zuccheri, perdere qualche chilo, reidradarsi, limitare il multitasking, dormire meglio sono solo alcuni degli obiettivi possibili - per poi disegnare un graduale avvicinamento a un periodo di qualche giorno di detox più intenso (nel mio caso sarà una settimana senza lieviti e latticini e con più verdure di stagione, e la ripresa dell'abitudine, che si è un poi persa via in questo ultimo mese, di bere più acqua oltre a una riduzione degli input dai social media), per poi riemergere conservando quanto di buono abbiamo fatto nostro e rendendolo la nostra nuova abitudine.

Adesso che ho iniziato sento che non vedo l'ora di andare incontro al mio detox stagionale, consapevole che dopo la resistenza iniziale sarà un crescendo di energia, di salute e di vitalità.



(Immagine da Pinterest)

venerdì 30 settembre 2016

Gli ingredienti essenziali


Ieri qui sono accadute cose stupende, a tratti incredibili.


Come dicevamo con un'amica, i miracoli non solo possono accadere, ma accadono.

E, ormai mi sento proprio di dirlo, accadono mossi da tre ingredienti essenziali: 

dall'Amore che ci mettiamo (in ciò che siamo, in ciò che facciamo, in ciò che agiamo nel mondo) e di cui ci avvolgiamo - e di cui abbiamo anche il coraggio di manifestare il bisogno, chiedendo "una dose extra" a chi sappiamo sarà pronto a inondarci della forma più pura di compartecipazione; 

dalla fiducia incrollabile nel nostro potere di farli accadere, quella fede "senza se e senza ma" nella bontà e dignità dei nostri sogni e desideri e nelle nostre capacità di essere co-creatori del nostro destino;

e dall'impegno che tanto Amore e tanta fede inevitabilmente rendono colmo di entusiasmo, di forza inarrestabile, di gioia che si propaga in ogni nostra azione.

Amore, fiducia e impegno nei nostri mezzi e scopi ogni volta che ci presentiamo alla vita, 
pronti a fare la differenza. 

Che sia una differenza per noi stessi o per il mondo. 

Che poi è la stessa cosa, perché un "noi stessi" più felice, autentico e autenticamente innamorato della propria vita crea quel ripple-effect che inevitabilmente influenza il nostro micro- e macrocosmo, ispirando chi abbiamo accanto, motivando chi cresce insieme a noi, generando un movimento a crederci davvero e a fare per davvero.


(Immagine da Pinterest)