giovedì 9 marzo 2017

Sull'intuizione

In sole due parole:
Ascoltiamola sempre. Punto.

In un po' di più:
Fino a un paio di anni fa avrei probabilmente messo a tacere quella voce che mi diceva "qualcosa non va" illudendomi che la mente razionale e gli specchietti per le allodole fossero più veritieri (e infatti per quattro anni buoni non l'ho ascoltata quella benedetta intuizione, fino a quando il "non va"' è divenuto di un'evidenza talmente lampante da gridare allo scandalo e rendere la decisione doverosa e non più solo opportuna...), ma appunto dalla vita si impara. È fatta apposta per farci imparare.
Trust your gut. Trust your heart. Fidati della pancia, del cuore, di ciò che senti e cambia direzione. Punto.
Potranno anche assalirti i dubbi più assurdi e testardi, ma se l'intuizione (che è la voce pacata del sapere e non quella impulsiva e chiassosa della paura) ti indica la via, dalle credito.
Potranno esserci rimbalzi e apparenti ostacoli, ma sono transitori e passeggeri. La verità al momento giusto si paleserà in modo così abbagliante da spazzar via dubbi ed elucubrazioni e lasciarti con due sole parole:
"Lo sapevo!" L'esclamazione liberatoria che ti conferma: c'hai visto giusto. E mettila in termini di ciò che vuoi (energia, feeling, sentore...) ma ciò che non risuona lascia sempre quell'oscillazione di dubbio e quella sensazione di dovere (aggrapparsi a qualcosa, partecipare a qualcosa, fare fatica per starci dentro, forzare mani e serrature, ritagliarsi spazi, convincersi di "..." etc).

Felice di essermi riconnessa così in profondità con la mia guida interiore da sapere ormai se non al primo al secondo tremito che cosa fare. E di sapere anche quando la miglior risposta è l'azione e quando invece è il dorato silenzio.