martedì 26 novembre 2013

Pensieri che vanno per la loro strada

Pensieri che frullano copiosi per la testa. Molti, di colore diverso, apparentemente slegati tra loro, che mi rendono difficile sedermi alla tastiera e scrivere. 
Eppure. Eppure l'urgenza di farlo, per via di quella sensazione che ci sia un filo conduttore, sottile e resistente, che li tiene insieme, e per la consapevolezza che forse solo lo scrivere, l'abbandonarsi alla scrittura potranno portare alla luce la sottile trama che unisce questi piccoli, variopinti frammenti.
Il sole di questi giorni illumina il nostro avvicinarci all'inverno di una luce dorata che ricorda molta della luminosità che mi ha accompagnata nell'ultima settimana, dopo un week-end di pratica, di condivisione, di risate e di amicizia, che mi ha consentito di schiacciare il tasto pausa e di godermi ogni attimo, sospesa nel tempo, lontana da tutto.
E tornata a casa, questa luce dorata si è diffusa ovunque, e ora illumina la quotidianità, gli impegni, i piccoli e grandi contrattempi, e mi restituisce quella lentezza e quel po' di impassibilità che dopo anni di pratica era diventato parte di me, ma che si era un po' perso nel corso di questi mesi fisicamente e psicologicamente impegnativi. Una nuova, ritrovata morbidezza, il desiderio di restare in quella zona di calma, non di calma passiva, ma di quiete attiva, che lo yoga ci fa sperimentare, e che saper portare "out of the mat" è una di quelle cose che ci cambiano la vita. Un ritorno all'interiorità, un ritorno a quelle piccole cose importanti che sono vita, sono la nostra vera vita, da cui la vita vera poi ulteriormente sboccia e si sviluppa. 
Così trovarsi a parlare e a leggere delle separazioni che possono farci male, separazioni da amori, ma anche da quei "brothers & sisters" che diventano gli Amici, quelli veri, con cui si condividono pezzi di anima e di vita, quelli con cui si affronta il male e si festeggia il bene, e che quando, per qualsivoglia ragione, si allontanano o ci vengono strappati dalle braccia, ci mancano come se qualcuno avesse lacerato un pezzo del nostro corpo. E condividere la sofferenza, talvolta la disperazione, che si prova, il senso di impotenza, di ingiustizia, e quel desiderio di cancellare e di riparare il passato per cercare di creare una nuova possibilità di essere di nuovo insieme. E partecipare anche a quella che a volte appare come un'impossibilità, che scrive una parola "fine" difficile da digerire.
Eppure, nulla nasce o muore. Tutto si trasforma, così si dice almeno. E la luce dorata anche questo illumina, illumina quella possibilità di lasciare davvero andare, di accettare, di perdonare. E poi però: no, ti dicono che no, perdonare ancora risulta difficile. E lo capisci, si capisce. Chi non l'ha provato: essere certi di aver superato un dolore, di essere andati oltre, e poi basta un giorno di pioggia, una canzone alla radio, e i morsi dell'angoscia ci attanagliano ancora. Ma si va oltre, si può andare oltre; non è facile certo, ma davvero succede, col tempo, con il coraggio di scegliere di serbare nel cuore il bene che quella persona ci ha fatto e di lasciare andare il male, con il coraggio di sapere che siamo anime interconnesse, che ciò che ci siamo donati l'un l'altro crescerà nelle rispettive vite e ci porterà lontano, resterà con noi, magari anch'esso trasformandosi, ma restando comunque con noi.
E poi gioire per il Natale in arrivo, per le vacanze, ormai vicine, per la felicità di andare in posti incantati, con le persone che si amano, col solo desiderio di stare intensamente nel momento, nel qui e ora, centrati, presenti, consapevoli.
La luce dorata illumina gli edifici, e le persone al loro interno, oggi. E così sentirsi felici per le chiacchierate con sconosciuti, per la partecipazione a progetti improvvisati, per le risate che sgorgano spontanee, per la leggerezza che se sapessimo coltivare e spargere come zucchero a velo su ogni nostra azione ci consentirebbe di scivolare sulla vita con quella grazia che è respiro e che è luce.
Scorgere la felicità, sentirla palpitare sotto la superficie, vederla esprimersi totalmente nei sorrisi, negli squadri, nei gesti. Riconoscere la grandezza di chi sa dare il peso giusto alle cose, capire che da ogni istante, scambio, gesto c'è da imparare. Sentirsi parte di un Tutto che si muove, un Tutto che la paura e le difficoltà possono anche spaventare e momentaneamente paralizzare, ma le cui innate vitalità e spinta al cambiamento non potranno essere fermate. Respirare l'aria fredda, lasciassi inondare dal sole, accettare di scrivere un post sconclusionato  e di pubblicarlo, perché solo il lasciar andare questi pensieri nel mondo, per la loro strada, è ciò che si sente di voler far ora.
Namasté.


venerdì 15 novembre 2013

Scintille di luce

Scintille di vita.
Scintille di luce. Sono dappertutto. Nelle parole delle canzoni, nei sorrisi del giornalaio e del barista, (che per la verità stava lottando contro una macchina del caffè poco collaborativa), tra le righe del racconti di Murakami Haruki, nelle foto su Instagram, nei post su Facebook e nei Blog delle mie blogger del cuore, negli occhi dei bambini, tra i binari della stazione, nelle gocce di pioggia che rallentano e si alleggeriscono per farmi arrivare alla metropolitana senza dover aprire l'ombrello, nelle whatsappate mattutine con le amiche, quelle che abbraccerò tra poco e quelle in partenza per Londra, nei noodles che spero saranno il mio pranzo, nelle colline verdi e gialle che scorrono fuori dal finestrino, nei pensieri leggeri, che sfiorano la profondità senza farsene catturare, nella storia della filosofia raccontata da un grande Autore, nella scelta dell'emoticon giusto per condire di colore e simpatia quel messaggio, nel movimento che ci porta in luoghi nuovi, nei ricordi di poco fa, nelle idee che affiorano e colorano l'immediato futuro, nel sole che proprio ora si fa strada tra le nubi.


mercoledì 13 novembre 2013

The blog-side of my world

Sono giorni di autunno. Quei giorni di autunno in cui il sole splende ancora della sua luce più bella, per nascondersi poi frettolosamente dietro alle nuvole che colorano di un grigio tenue questo cielo novembrino. Sono giorni in cui molto, se non tutto, sembra tornato in ordine, al suo posto. Sono giorni più quieti, forse i più calmi da mesi, privi di quella tensione che ormai da troppo tempo scandiva il trascorrere del tempo. Sono giorni in cui un timido equilibrio sembra essersi instaurato, tra l'azione e la riflessione, tra il lavoro e il riposo, tra fare ed essere. Il ritmo autunnale, le foglie che cadono, la quieta brezza, la sera che scende sempre prima, quel chiarore un po' freddo, che prelude al buio illuminato  dalle vivaci luci del periodo natalizio, quegli abbozzi timidi di decorazioni, i primi profumi di arancia e di cannella, il rosso e l'oro che compaiono nelle vetrine, i passi lenti sulla strada, la musica di James Blunt.
Ho sempre amato la grazia e i colori di questa stagione, magica, e le emozioni che risveglia, il desiderio di leggere nella calda luce di casa mentre fuori è buio, il the del pomeriggio, i momenti di sospensione tra la vitalità chiassosa dell'estate e le gioiose canzoni natalizie. La voglia di scrivere, il desiderio di condividere. E la gratitudine per aver trovato fonti di ispirazione inesauribili nella mia vita in donne che come me amano scrivere, e scrivere di vita. E amano questa vita nelle sue infinite manifestazioni. E cercano di mostrare sempre quella luce, quella bellezza che c'è negli scorci delle nostre città, negli incontri e nelle relazioni, nei piccoli contrattempi e nei grandi dolori. Un piccolo grande mondo di condivisione tra anime che si incontrano on-line, in quel mondo virtuale di cui non si sa mai bene cosa pensare, ma che in alcuni casi diventa fucina di meravigliose collaborazioni, di condivisioni, di scambi di pensieri e di esperienze. Nel mondo vasto e sempre più interconnesso, piccoli gioielli risplendono un po' ovunque, anche in quei blog pieni di grazia che si ha la fortuna di scoprire, di iniziare a leggere quasi per caso, per poi trovarsi a essere parte di una piccola community di persone che cercano di portare il loro sguardo e il loro entusiasmo un po' ovunque. Letture che ispirano, che fanno sorridere, che comunicano o informano, accompagnate talvolta da immagini altrettanto belle, da colonne sonore che creano atmosfere, o sottolineano quelle già rese dense e tangibili dall'abilità e dal cuore di chi scrive per noi. 
The blog-side of my world, quella parte di un mondo complesso e variegato, in cui tante sono le ispirazioni che creano realtà, dipingono sfumature, trasformano vite e progetti. In questo autunno, in cui i sorrisi affiorano lentamente ma sempre più luminosi, in cui ci si ritrova fuori da una tempesta da cui non si credeva di potersi mai liberare, sentire distintamente il battito delle emozioni, scorgere la bellezza in ogni istante, credere davvero che tutto sia possibile, perché non si è soli a costruire sogni, progetti e futuro, ma si è insieme a un gruppo di persone accorate ed entusiaste, e insieme si danza una coreografia con leggerezza e profondità, e con la stabilità e la fluidità che ogni azione necessita per essere in equilibrio con questo mondo, che in ogni istante ci da l'opportunità di cogliere bellezza e amore, di farli nostri, di dare il meglio di noi stessi per onorarlo appieno.

Una canzone su tutte, per me, in questo autunno colmo di magia:


Namasté.