mercoledì 29 gennaio 2014

The world needs more of this...

Istantanee...
… una mail di un amico a cui dare ancora una risposta, perché la domanda richiede di guardarsi dentro con onestà e coraggio…
… un successo inatteso, e la volontà e determinazione di fare ancora del proprio meglio…
… il ritorno della motivazione, quella vera e profonda, che mi ha portata fin qui e che ora svela un possibile futuro davanti a me…
… le capacità e i doni, perché tutti noi ne abbiamo almeno un paio…
… il desiderio di condividere il mio percorso e quel poco che ho capito della vita…
… il sorriso di chi ho avuto l'onore di poter aiutare…
… E una sera a un concerto. Con un performer di straordinaria bravura, simpatia, naturalezza, capacità. Due ore e mezza immersi nella bellezza dei suoni e delle luci, insieme a un uomo che ha saputo rivisitare un genere, portarlo nel nostro tempo, renderlo attuale, regalarci quella bellezza, leggerezza e intensità che certa musica veicola. E mentre su uno schermo gigante e di straordinaria qualità scorrevano tante bolle colorate - migliaia - al ritmo di una musica di infinita dolcezza, vedere in ognuna di quelle sfere luminose e variopinte una vita che viene al mondo, il cuore e l'anima di un essere che va incontro alla vita, divenire davvero profondamente consapevoli che ognuno di noi è nato al mondo con quel diritto all'amore, alla libertà, alla dolcezza di un sorriso e di un abbraccio, alla luce e alla felicità. Sentirsi invadere da Amore e Gioia e Speranza, miste a quel po' di dolore di cui tu, amico mio, mi chiedi… Sentire tutto questo, sentire sciogliersi quel qualcosa nel cuore, non sapere ancora bene come veicolare quell'emozione, come trasformarla in azione, come vivere davvero in sintonia con quel Tutto che in quell'istante è parso così lampante nella sua evidente potenza.
All we need is love. All we need is love. All We Need Is Love.
Emozioni e sentimenti sono ancora confusi, un tremore nel cuore che non sa ancora bene cosa fare con questo traboccare di sensazioni che oscillano intorno a un nucleo forte di luce e di speranza e quel po' di titubanza incerta.
Ancora sento le note vibrare sulla pelle, ancora sono immersa in quelle luci che hanno illuminato l'atmosfera, ancora mi inchino alla bravura, alla professionalità, alla cura dei dettagli, al dono dell'improvvisazione, all'autenticità, alla capacità di essere e di stare, al volere e al saper fare bene il proprio mestiere, a impegno, cuore e anima che lavorano all'unisono, al dono della bellezza.
Il mondo ha bisogno di questo, di tutto questo.

lunedì 13 gennaio 2014

"Ciò che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla"

Ci sono dispiaceri che non si riescono a superare, dolori che ritornano, karma che si ripete, e noi  restiamo intrappolati in quei momenti in cui non sappiamo proprio come fare, lacerati tra stare e andare, tra lottare o rinunciare, decisioni rese tanto difficili dal nostro profondo coinvolgimento, dalla chimica del corpo che questi tentennamenti nutrono, dalla paura o dal desiderio, dall'ansia di prestazione o di fallimento. E proprio in questi momenti si pensa: "hai voglia a praticare il distacco, il non attaccamento, ma, quando davvero si tratta di cose importanti, non ce la si fa". 
O ce la si fa?
Volendo ce la si fa. Con tanta pazienza, tanto cuore, tanta capacità di perdonarsi per non aver saputo essere come ora avremmo voluto fossimo stati, tanta dolcezza e amore per se stessi. La situazione in sé è neutra, lo sappiamo, un accadimento, un avvenimento della vita che ci si presenta. Siamo noi a caricarla di significato per noi stessi, a nutrirla di emozioni, paure e aspettative, e quindi su di noi dobbiamo lavorare. Ma non cercando a viva forza di cambiarci, di spronarci a non guardare dentro a quel dolore, a negarlo, a superarlo al più presto, bensì provando a stare con quelle emozioni, guardarle per ciò che sono, osservarsi mentre le si vive, notare che si susseguono in noi come onde, che lentamente e inesorabilmente crescono, raggiungo l'apice tanto intollerabile, per poi calare, sedarsi e ripresentarsi dopo un po'. Essere capaci di restare su quell'onda in ogni sua fase, con la medesima attenzione alla fase più acuta, come a quelle più lieve, alle sue risalite e ridiscese, può renderci consapevoli innanzitutto che quel dolore non è fisso e immutabile, ma ha un suo ciclo di crescita e decrescita, ciclo che possiamo iniziare a osservare, per poi comprendere, e quando sarà il momento magari lasciare che ci abbandoni. Ora nella fase acuta a profonda lasciare andare forse non sarà possibile, ma con la pazienza, la capacità di vivere i momenti di bonaccia nella tempesta come attimi in cui respirare e concedersi quel momento di riposo per poter meglio affrontare la burrasca che immancabilmente si abbatterà ancora sul nostro cuore, col tempo matureremo anche la capacità di lasciare pian piano che quel dolore si allontani, che le pause tra i picchi siano sempre più ampie, tanto da diluire l'intensità del nostro vissuto. Nulla è per sempre, neanche ciò che tanto ci affligge ora, tutto scorre, tutto passa, tutto.
Respira, godi di ogni raggio di luce che i tuoi occhi riescono a scorgere, accoccolati in rituali o abitudini confortanti, e soprattutto, amati. L'intensità di ciò che provi ora è il riflesso della tua natura, della tua sensibilità, dei tuoi vissuti e delle tue esperienze, tutte cose che meritano il tuo massimo rispetto e la tua più profonda gratitudine, sono ciò che ti rendono quello che sei. Non accanirti contro te stesso, contro le scelte che ora reputi sbagliate, contro ciò che non hai fatto: è inutile. Ciò che è utile è avere fiducia in te, credere fortemente nella tua capacità di superare anche questo, e la consapevolezza profonda, che qualunque cosa sia, non sarà la fine del mondo. 
"Ciò che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla". Rinascerai da tutto questo più forte, più ricco di amore e di esperienza, avrai compiuto ancora un passo avanti nel tuo percorso di anima che in questa vita cerca di realizzare il bello e il buono con tutto il cuore e l'impegno, e che dai contrattempi piccoli o grandi sa e saprà trarre ispirazione e insegnamento.
Coraggio.
Namasté.


venerdì 10 gennaio 2014

Fate, yoga e polvere di stelle...

Come nelle favole, o nei migliori e più ispirati lungometraggi della Disney. Come nei sogni, o nei giochi dei bambini. Come nell'immaginazione e nella letteratura, anglosassone e nordica soprattutto.
Quell'immaginario di boschi incantati, di stelle scintillanti in cieli scuri scuri, e di lune enormi, di un bianco abbagliante, e di gocce di rugiada magiche che imperlano le foglie all'alba. Quel mondo di elfi dall'abito di un candore etereo che si muovono lentamente, con eleganza innata nei gesti e nei pensieri, e di fatine dei boschi che con le loro bacchette magiche e la loro polvere di stelle tramutano i sogni in realtà, l'orrore in splendore, la morte in vita.

Immagine dal web
Così, portare gioia e amore nell'ambiente intorno a sé è come muoversi in quel mondo incantato, come fate che leggere, inconsistenti quasi, ma potenti e luminose, possono fare piccole quotidiane magie, intessere di fili dorati e di pietre luccicanti una trama preziosa, un velo incantato che dapprima avvolge, e che poi si fonde con l'anima, illuminandola di luce nuova. Quella magia, di cui lo yoga è un'espressione, quella delicatezza di accostarsi al corpo, alle sue resistenze, a quelle della mente, alle paure del cuore, ai limiti presunti e immaginati, e di adattarsi al corpo, di compenetrarlo lentamente, di divenire parte di lui, pratica dopo pratica, e di entrare, così, nel profondo dello spirito, e di trasformare, trasformare profondamente ognuno di noi, rendendoci parte e veicolo di quella delicata magia, quella dello sconfinato Amore per il Tutto di cui siamo parte integrante, viva, essenziale. Anime come fate che sfiorano con delicatezza ogni cosa, e come in un susseguirsi morbido di onde nel mare, la magia si espande, le perle di rugiada si inseguono lungo i fili d'erba di quel regno incantato, polvere di stelle vibra nell'aria, una luce morbida e viva tutto avvolge.



mercoledì 1 gennaio 2014

Lokah Samastah Sukhino Bhavantu

"May all beings everywhere be happy and free, and may the thoughts, words, and actions of my own life contribute in some way to that happiness and to that freedom for all."

Il nostro 2014 è iniziato all'insegna di questo mantra, nella splendida versione di Girish ("Diamonds in the Sun"), colonna sonora insieme a "Ordinary Love" delle nostre pratiche di fine anno, in quel luogo incantato che è la Locanda del Gallo in Umbria.

Felicità e amore, libertà e benessere: valori universali che sussumono ciò che davvero conta e che davvero arricchisce e nutre le nostre anime e le nostre vite. 

Così, un 2014 da vivere con l'intenzione, profondamente radicata nella mente e nel cuore, di diffondere amore e felicità, di condividere benessere e gioia, nella totale libertà di essere e di esperire.

Così, l'augurio per un 2014 che sia colmo di bellezza, di gioia, di serenità, di amore, di libertà, di coraggio, di fiducia, di leggerezza, di sogni che dal regno del possibile si condensano e diventano realtà, la nostra realtà.

Namasté.