venerdì 10 gennaio 2014

Fate, yoga e polvere di stelle...

Come nelle favole, o nei migliori e più ispirati lungometraggi della Disney. Come nei sogni, o nei giochi dei bambini. Come nell'immaginazione e nella letteratura, anglosassone e nordica soprattutto.
Quell'immaginario di boschi incantati, di stelle scintillanti in cieli scuri scuri, e di lune enormi, di un bianco abbagliante, e di gocce di rugiada magiche che imperlano le foglie all'alba. Quel mondo di elfi dall'abito di un candore etereo che si muovono lentamente, con eleganza innata nei gesti e nei pensieri, e di fatine dei boschi che con le loro bacchette magiche e la loro polvere di stelle tramutano i sogni in realtà, l'orrore in splendore, la morte in vita.

Immagine dal web
Così, portare gioia e amore nell'ambiente intorno a sé è come muoversi in quel mondo incantato, come fate che leggere, inconsistenti quasi, ma potenti e luminose, possono fare piccole quotidiane magie, intessere di fili dorati e di pietre luccicanti una trama preziosa, un velo incantato che dapprima avvolge, e che poi si fonde con l'anima, illuminandola di luce nuova. Quella magia, di cui lo yoga è un'espressione, quella delicatezza di accostarsi al corpo, alle sue resistenze, a quelle della mente, alle paure del cuore, ai limiti presunti e immaginati, e di adattarsi al corpo, di compenetrarlo lentamente, di divenire parte di lui, pratica dopo pratica, e di entrare, così, nel profondo dello spirito, e di trasformare, trasformare profondamente ognuno di noi, rendendoci parte e veicolo di quella delicata magia, quella dello sconfinato Amore per il Tutto di cui siamo parte integrante, viva, essenziale. Anime come fate che sfiorano con delicatezza ogni cosa, e come in un susseguirsi morbido di onde nel mare, la magia si espande, le perle di rugiada si inseguono lungo i fili d'erba di quel regno incantato, polvere di stelle vibra nell'aria, una luce morbida e viva tutto avvolge.