domenica 27 settembre 2015

... attimi di sospensione...

Giorni di raccoglimento. Giorni di dedications. Giorni di pensieri.

Giorni di colori che cambiano.
Giorni di retreat-time.

Giorni sospesi... sento quella tensione, quella sospensione. Qualcosa sta per accadere.

Giorni in cui mettersi all'opera per un nuovo progetto. Ora davvero.
Con il respiro... con la presenza.
Qui e ora. E da domani si inizia.

Davvero.

Giorni di centratura. Cercata, coltivata, praticata.

Giorni di pratiche ad alimentare il fuoco... e di meditazione a nutrire il cuore.

L'inward pull dell'autunno si sente già... e con esso il movimento verso la quiete, la meditazione...
Un ascolto profondo, un sentire profondo... un respiro profondo.

Un week-end di transizione questo, luna piena ed eclissi... equinozio d'autunno...

Corpo e Spirito si preparano.
Come la Terra si prepara... un richiamo forte, intenso.

Prepararsi a lasciare andare; e anche a raccogliere, incamerare...

Frutti e nutrienti per l'inverno a venire...

Spogliandosi del superfluo.


Sento cambiamento nell'aria. Lo percepisco e annuso... un punto di domanda... un a capo quasi in procinto di esprimersi.

Attendo, la sensazione che dietro l'angolo, a breve, qualcosa accadrà.


Una mattina sospesa. Il silenzio e l'aria frizzante che fa ingresso dalle finestre.

Attimi di raccoglimento, di ascolto.

Momenti con le dita che danzano sulla tastiera.

Molto si è mosso attorno a me in questa settimana... molto è accaduto...

Ora sembra quasi che un momento di pausa avvolga tutto... la bruma del mattino...


Ho letto molto in questi giorni, molto di interessante. Ho appreso molto, dai miei Maestri tutti, sulla vita e sull'arte.

Narrative che si svolgono su una tela o su un tappetino...

Comunicare ed evocare atmosfere, calarsi nell'essere... ascoltare l'universale che respira nel particolare.

... e stare negli "attimi sospesi nel tempo", cogliendone il potere, la trasformazione che serbano.


È quell'istante, ora, quel momento "dell'azione senza azione"... dell'agire senza agire.

Come ogni attimo di sospensione anche questo si infrangerà, rivelando il nuovo corso...

Lo sento, è qui. È qui a breve...


Namasté.

domenica 20 settembre 2015

Incamminandoci verso l'equinozio d'autunno

L'aria inizia a rinfrescarsi. Il verde del fogliame è meno brillante. I colori della natura assumono nuove sfumature. La luce si fa meno intensa, più tenue, morbida.
L'autunno è alle porte, e il 23 settembre l'equinozio segnerà l'inizio del viaggio del nostro emisfero verso la predominanza delle ore di buio rispetto a quelle di luce. Il sole, la nostra sorgente di vita, di luce, di calore detta il ritmo naturale del nostro pianeta, un ritmo a cui anche noi esseri umani ci siamo per millenni accordati, muovendoci all'unisono con il nostro pianeta e con tutte le creature che lo animano, in quella danza ciclica che gli astri, sole e luna in primis, orchestrano per noi.
L'equinozio d'autunno non è quindi un evento meramente astronomico, ma racchiude in sé un valore simbolico e profondamente adattivo per la nostra vita quotidiana.
I ritmi del pianeta cambiano, il complesso mondo naturale attorno a noi si trasforma, e noi con esso. E anche se ne abbiamo perso la consapevolezza, soprattutto noi cittadini, e talvolta un po' pretenziosamente ne sminuiamo con i nostri comportamenti e le nostre abitudini la rilevanza, il ciclo naturale del pianeta ci comprende e ci riguarda intimamente. I nostri nonni, e ancora oggi le comunità rurali, ne sono sempre stati rispettosamente consapevoli, e quel valore insito dell'accordarsi armoniosamente con il nostro ambiente, se fatto proprio, può realmente apportare benefici profondi al nostro benessere psico-fisico.
Con l'equinozio di autunno inizia la stagione degli ultimi raccolti, la natura a offrirci la pienezza dei suoi frutti accesi di rosso e di arancione, prima di iniziare quel ciclo dell'abbandono, del lasciare andare e del ritrarsi nel fertile buio invernale, per prepararsi a generare nuova vita.
E anche noi siamo invitati in questo periodo a raccogliere i frutti del nostro lavoro, a capitalizzare il nostro raccolto e a incamerare, come previdenti scoiattoli, provviste di energia per incamminarci verso l'inverno. E come gli alberi si spogliano delle loro foglie, anche noi siamo invitati a lasciare andare, a prepararci a lasciar scivolare via quanto ha ormai dato tutti i suoi frutti, quanto non ci serve più, quanto ancora non ci appartiene più. Un lasciare andare totale, uno spogliarsi di tossine e di orpelli, per preparacsi a entrare in quella stagione di buio che ci invita a raccoglierci in noi stessi, ad ascoltarci, a incontrare il nostro sé più profondo per poter poi germogliare ancora.
Le nostre pratiche di questo periodo saranno volte proprio a questo: a prepararci a vivere questo momento di transizione dalla massima luce dell'estate al massimo buio dell'inverno, a calarci nei ritmi autunnali, a seguirne e nel contempo bilanciarne le forze di dissolvenza e di secchezza che caratterizzano anche climaticamente questo periodo dell'anno, a capitalizzare e fare nostri quella luce e quel calore che abbiamo assorbito con ogni poro della nostra pelle durante l'estate, per nutrirli al centro del nostro cuore e lasciarci così fluire armoniosamente con l'evolversi di questa stagione in equilibrio tra le forze ancestrali di vita e dissolvenza.


Autumn Effect at Argenteuil - Claude Monet (1873)