giovedì 19 settembre 2013

La bellezza è negli occhi di chi guarda

Una lunga camminata per le vie della città, senza meta, senza scopo, se non quello di lasciarsi inondare da impressioni visive e uditive, dai suoni e dalle luci di una mattina di metà settembre, quando finalmente si riesce a prendere una pausa per lasciare che la mente si svuoti, pronta ad accogliere il nuovo. Camminare lasciandosi attraversare da immagini, pensieri e intuizioni. Così quel chiosco di fiori curato nei minimi dettagli sullo sfondo di un incrocio altrimenti grigio e desolato. Così i sorrisi di due giovani baristi in un caffè che sa di luce, di mele, di muesli e di candida bellezza. E camminando incrociare i volti dei passanti e immaginarseli bambini, con i loro sogni, le loro risate, la loro purezza e allegria. Entrare in una libreria fitta fitta di testi in ogni angolo e lasciarsi contagiare dall'entusiasmo di due librai allegri e appassionati. E il sole, gli alberi, i palazzi sullo sfondo del cielo azzurro. I giovani manovali che ristrutturano case e negozi, le tante persone in bicicletta, un medico che sdrammatizza e fa scivolare via con grazia i minuti di apprensione durante un esame diagnostico, una segretaria che sorride mentre il terminale si impalla dal primo mattino, e ti confida che tanto stasera va in piscina e lì, nuotando, tutto si aggiusta. 
Lo sguardo, il nostro sguardo sulle cose fa la differenza. I fisici quantistici ci insegnano da tempo ormai che l'occhio dello sperimentatore influenza il risultato dell'esperimento: ecco il nostro sguardo sulle cose influenza ogni istante della nostra esperienza, cosciente e non. E quello sguardo trasforma, perché l'entusiasmo e  la fiducia che si posano sul mondo intorno a noi non possono far altro che trasformare quel mondo, a partire dallo spazio fisico, mentale ed emotivo che abitiamo e che condividiamo con gli altri, quegli altri con cui costruire istante per istante la nostra realtà, consapevoli della bellezza che insieme possiamo creare e coltivare.
Namasté.


venerdì 13 settembre 2013

Anime delicate...

... che si incantano davanti alle foglie mosse dal vento; che camminano per le strade lasciandosi attraversare dai suoni e dai colori, assaporando la luce di un settembre un po' in salita; che piangono per quell'amica che non le vuole più; che cercano bellezza in ogni luogo, in ogni istante; che non sono disposte a rinunciare a un solo grammo di quella bellezza nella loro vita; che sono fedeli a se stesse, anche se questo richiede dei sacrifici; che ballano se c'è da ballare, sempre e comunque: che ascoltano musica sprofondate nel divano quando quella bellezza sembra sfuggire o quando il dolore sembra sopraffarle; che non si arrendono mai di fronte alla vita, perché la vita è un viaggio talmente bello che arrendersi non è un'opzione; che non sanno se troveranno mai quell'appagamento che cercano, ma che continuano a cercare, perché "happiness is a journey, not a destination"; che un tempo sarebbero crollate, che oggi invece sono consce della loro forza e della loro bellezza; che amano se stesse, e amano la vita e la onorano con totale dedizione, passione, presenza.
A tutte le Anime belle e delicate, alla loro forza, al loro coraggio, alla loro meraviglia.
Namasté.


martedì 10 settembre 2013

How do you mend a broken heart?

Please, tell me, how?
Perché non è solo l'amore a spaccare il cuore. Il nostro cuore può far male per un sogno che si infrange, per una delusione lavorativa, per la paura, per il dolore, per la tristezza... Mille e uno modi per sentirsi sopraffatti da un cuore spezzato.
Le notti insonni; le ore a pensare e a ragionare e a chiedere opinioni per capire se c'è modo di riparare sia il cuore sia la situazione che lo ha frantumato; i sogni a occhi aperti per rivivere una realtà che è sfuggita ormai, inghiottita dal trascorrere del tempo, dall'Eterno divenire in cui siamo immersi.
"Prendi il toro per le corna" ti è stato detto. Poco poetico, forse, ma è forse l'unico modo. Guarda in faccia la realtà, paratici davanti con determinazione e coraggio e cerca di guardarla a fondo, obiettivamente, per quella che è. Tralascia il filtro delle tue emozioni, dei tuoi desideri e pensieri: guarda i fatti, guardali. Sentirai dolore? Forse. Sollievo? Magari. Rifiuto? Voglia di scappare? Stai lì, lì con tutto questo: i fatti duri e crudi e il tuo mondo interno, un coacervo di sensazioni fisiche, emotive, psichiche. Stai lì. Finché sarai ricolmo di questa esperienza: tu e l'accaduto. Il resto, sfumato sullo sfondo.
E poi... hai deciso. Sì, hai deciso che basta, non era quello ciò che volevi. Non così. Non ti riconosci più sotto quell'etichetta, non con quelle persone, non con quelle modalità. E lascerai andare. Tutto. Perché non merita più la tua dedizione, il tuo impegno, la tua voglia di esserci e di fare. Tutte queste energie belle, che avevi riversato dove ora non c'è altro che un ripetitivo schema di dominio e di successo a tutti i costi, tutte quelle energie meritano di convogliarsi altrove. Dove ci sia voglia, bisogno e desiderio di accoglierle. Dove possano fiorire e dare i frutti migliori. Dove possano portare l'Amore che le anima, l'entusiasmo che le contraddistingue, la purezza che le rende fluide e leggere.
Rincorrere i sogni non ha senso, quando quei sogni non corrispondono più al nostro sentire. Sognarne di nuovi, e dedicarli a chi ci chiede di sognare insieme, a chi ha voglia di mettersi in gioco per qualcosa di più bello (che non vuol necessariamente dire di più grande, anzi), questa è la cosa giusta da fare ora. Perché è con le piccole cose, quelle  sentite e realmente condivise, che si fa la differenza. Io a questo ormai credo davvero.
Namasté.




venerdì 6 settembre 2013

Un Grazie alla vita

Così. Estemporaneo. Puro. Non filtrato. Un Grazie per la musica che mi avvolge, mi trasporta, mi inebria, mi innalza su vette insperate e da lì mi mostra la magnificenza di ogni cosa. Per le amiche che mi aiutano, mi supportano e mi soccorrono per darmi la possibilità di almeno tentare ciò che sulla carta è impossibile. Agli amici belli bellissimi che condividono con me grandi gioie, profondi dolori, attimi di immensità, di vita vera e che danno senso a tutto ciò in cui credo. Grazie per il verde che fa capolino dalle finestre, illuminato dal dolce sole di questo settembre, a ricordare che la vita è così: semplice. Grazie per la gioia semplice e accessibile di un buon libro, della musica come compagna, della dolcezza dei pensieri, della grazia delle intenzioni. E per saper attendere, e nell'attendere leggere il mio cuore, e parlare attraverso di esso. Per l'accortezza e per l'impegno a sfiorare le situazioni con mano gentile, perché nella levità si trovano i gesti e le parole appropriate. Grazie per il ricordo del concerto di Ezio Bosso a Torino che ancora mi pulsa nelle vene e mi infonde vita e coraggio. Grazie per chi si sta prendendo cura di me, per chi mi apre gli occhi con gentilezza e mi invita a rallentare. Grazie alle emozioni che affiorano intense, belle e recano quella ricchezza che rende la vita meravigliosa. Grazie agli errori e agli imprevisti che fanno risplendere ancor più la ritrovata serenità di questi giorni. Grazie per tutte queste gemme preziose che costellano il mio percorso.