lunedì 29 luglio 2013

Che poi...

... tutto ha un senso, e quando guardi indietro, comprendi, capisci, accetti. Anche se guardare indietro non è il tuo modo preferito di stare al mondo, anche se non sei di quelle persone che di ricordo vivono e si nutrono, talvolta uno sguardo fugace, o anche uno sguardo più profondo, possono essere un buon modo per confermare la pienezza e la bellezza del presente. Vedere come tutto ti ha portato qui e come anche ciò che pensavi di non volere, che ti ha tenuto sveglio la notte, che ti ha angustiato e contro cui hai invano lottato, ecco, vedere come tutto questo a un certo punto si trasforma in bellezza, in opportunità, in ciò che forse non avresti mai pensato potesse essere tuo. E invece ora lo è, tuo. E lo è con tale pregnanza e intensità che non riesci più a immaginarti senza. 
Davvero la vita ti conduce per mano, davvero ti mostra con coincidenze e con segni inequivocabili la tua via, davvero è capace di resistere ai tuoi tentativi di resisterle per donarti, se saprai ascoltare e accogliere i suoi messaggi e affidarti alle sue cure, le esperienze che davvero possono far sbocciare il tuo vero Sè. 


giovedì 25 luglio 2013

Living asanas - Vrksasana: l'albero, the tree pose

L'albero. Che affonda le sue radici nel terreno. Il cui tronco si erge maestoso e forte. Le cui fronde si muovono al vento, spogliandosi e vestendosi di colori al cambio delle stagioni. I cui rami danno frutti, e docili crescono in ogni direzione sfiorando il cielo.

L'albero, che simboleggia il radicamento, il contatto con la terra, da cui trae non solo stabilità, ma anche nutrimento, le radici ramificate in profondità a trovare l'acqua, che nutre ogni organismo vivente, che rappresenta essa stessa la possibilità di vita per il nostro pianeta e per le forme animali e vegetali che lo popolano. E il fusto, che nella giovane pianta è flessibile, ma anche meno saldo del tronco più maturo, che col tempo acquisisce la forza per crescere ed essere stabile e concreto nel suo ergersi verso il cielo.
L'albero, che è ponte fra cielo e terra: le radici nel terreno, i rami a protendersi verso il cielo, ad aprirsi in ogni direzione, loro sì, flessibili, duttili, capaci di seguire il vento, di sopportare il peso della neve e poi di lasciarla cadere per liberarsi di nuovo e accoglierne di nuova, di essere rifugio per uccelli e animali. 
I rami, le infinite possibilità, che danno fiori prima, e poi frutti, che creano bellezza e nuova vita, che seguono i ritmi delle stagioni: si colmano di gioia e di gemme in primavera, per poi, variopinti, accogliere l'estate, con i frutti dolci e nutrienti che ricadono a terra; si tingono di colori incredibili in autunno, per poi spogliarsi in inverno e così lasciare che le foglie possano nutrire il terreno, quel terreno senza cui l'albero non sarebbe nato, cresciuto e divenuto ciò che è.
L'albero, allora, come metafora della vita, del suo svolgersi, delle qualità importanti per viverla appieno: radicamento, flessibilità, stabilità, equilibrio, sintonia con l'ambiente, capacità di accogliere, di elargire bellezza, di donare frutti, di lasciare andare, di interagire col terreno da cui la nostra stessa vita è sorta, di accettare la caducità, di svilupparsi in molte direzioni, di crescere, di estendersi verso il cielo, mantenendo vivo e presente il contatto con la terra, di svilupparsi armoniosamente.
Vrksasana è tutto questo: essere albero, essere posa.


mercoledì 24 luglio 2013

Vorrei, ora...

Vorrei poter essere seduta sulla riva di una spiaggia greca, ora, alle mie spalle in lontananza una taverna avvolta dalle foglie di vite, davanti a me il mare che lambisce i ciottoli e i miei piedi, il suo rumore rassicurante, il suo abbraccio rincuorante. Vorrei la luce del tramonto, il cielo che si tinge di un blu più intenso a est, in quell'ora in cui a ovest il sole ormai si è celato alla vista e resta solo quel chiarore della sera non ancora matura. Vorrei poter sostare, avvolta in un pareo, ad ascoltare solo il mare, qualche cormorano in volo, e i suoni soffusi dei miei pensieri. Vorrei restare lì, insieme a quei pochi che come me amano il mare a tarda ora, quelli che giocano col cane, quelli che ripongono le vele e i windsurf, quelli che suonano la chitarra intorno a un aperitivo improvvisato. Vorrei vedere il verde-argento degli ulivi tingersi di ombra e di frescura, vorrei osservare la barche in lontananza, quelle dei pescatori, quelle a vela, il motoscafo che corre verso un'altra isola. Vorrei guardare le prime stelle, i primi pianeti e satelliti che si illuminano nel cielo, e restare lì, piccolo puntino nell'infinità dell'Universo. Restare lì, consapevole del mio essere così piccola e al tempo stesso così grande. Vorrei godere di ogni attimo di quella sera greca che profuma di lavanda e di rosmarino, di grigliate in riva al mare, di olio e di tzaziki. Vorrei dimenticarmi il tempo e lo spazio, godere solo il luogo, quel qui e ora, magico come tutti i qui e ora, ma così desiderato adesso da apparire speciale.Vorrei praticare, muovermi in un freestyle che sa di vento e di mare. Lasciarmi accarezzare dal quel vento, che porta le risposte e allontana i dubbi e i pensieri intrusivi. Vorrei essere lì ora, proprio ora. Dimentica di tutto, presente a me stessa.


martedì 23 luglio 2013

Going deep

Il bisogno di recuperare lo spazio mentale oltre che quello fisico. Il bisogno di riappropriarsi di quello spazio, di allontanarsi un poco, di respirare a pieni polmoni, di muoversi nel corpo, di sostare nella mente.
Transitare da una fase di euforica espansione, di leggerezza diffusa ai quattro venti, a un momento di silenzio, di discesa nelle profondità dell'anima, per ascoltare moti sottili, lievi sensazioni, impulsi impercettibili. Dopo tanta luce, tanti suoni, tanto allegro rumore, la penombra avvolgente, in cui sondare ogni increspatura dell'acqua, anche le più lievi. 
Sentirsi espandere nello spazio attorno, permettersi e concedersi di dimenticare tutto e tutti il tempo necessario per stare, per semplicemente stare in ascolto e in osservazione di se stessi. Sentire il corpo ammorbidirsi, lasciarsi andare; assecondarne il movimento e l'inerzia, cavalcare le onde della mente, come rollercoaster imprevedibili, indecifrabili, indomabili. Senza fretta, senza scopo, senza fine.
Sospendersi, nel pensiero e nell'azione, per poi lasciarsi andare all'azione e al pensiero. E così in un susseguirsi infinito, mai uguale a se stesso, di sensazioni, di pensieri e di emozioni.
Recuperare lo spazio fisico e mentale della propria essenza profonda, del suo desiderio di perdersi in un bosco frondoso, con curiosità e sollievo. Recuperare le energie, nutrirle, vivificarle, rigenerarle, perché di quel nutrimento ora abbisogniamo. Come a una fonte di acqua limpida e fresca, semplicemente abbeverarsi, rinfrescarsi, dissetarsi. E ripartire.


lunedì 22 luglio 2013

...and there came the change...

Nuovo look, stesso spirito... sulla scorta della ventata di cambiamento, di voglia di nuovo, di nuovi stimoli e di nuove sfide. 
Vivere quei momenti nella vita fatti di risultati conseguiti, di decisioni maturate e attuate, di nuove sintesi, di visioni ampliate, di idee in movimento. Quei momenti in cui ti metti in moto sospinto da una forza che ferma e gentile ti conduce lungo la via, una via che prende nuove direzioni, si snoda con  destrezza e sicurezza in territori nuovi. E tu, col passo deciso, la percorri, perché senti che quella, proprio quella è la tua strada, ora. E fiducioso ti affidi.
Namasté.


domenica 14 luglio 2013

Cose che ho imparato

A dire sì alla vita, nelle sue manifestazioni più incredibili e imprevedibili. A non avere limiti, limiti nell'essere o nell'amare, nel pensare o nel fare. A vedere il bello vero nelle cose più strane. Ad amare la moltitudine di umanità che incontro. A imparare dai miei maestri, tutti, sopratutto dal mio barman del cuore, dagli amici ritrovati, dal mio Maestro di yoga. A non credere solo alle apparenze, certo, ma a fidarmi dei miei feelings, che fino a prova contraria ci pigliano sempre. A stringere amicizie improbabili, ché talvolta da quelle escono le cose migliori. A lasciare andare... anche le persone che vorrei ancora con me. A essere liquida, che è il motivo per cui pratico tanto. A rendermi conto che la strega l'ho materializzata io, e ora sarà meno facile che se ne vada. Ma anche che se ne andrà, che le streghe non restano per sempre. A fidarmi del mio istinto, del mio cuore, del mio corpo. A fidarmi delle persone che mi risuonano nel profondo. Ad appoggiarmi agli amici di sempre, a quelli così veri e belli che quando li vedi ti commuovi dalla gioia. Ad ascoltare, un po' di più. A dubitare, ma con tranquillità. A essere felice di quella felicità che nasce da dentro. A sentirmi protetta dalla mia super-squadra. A leggere gli occhi, e a saperli leggere proprio bene. A guardare tutto con uno sguardo laterale, col pensiero laterale, da centro a centro, però. A capire che prima divento "o tutto o niente" e  poi, e solo poi, modulo e a mixo: sono fatta così, me ne son fatta una ragione. A non aspettarmi che questa ragione se la facciano anche gli altri. Ad amare il "mix&match" di ogni cosa, perché quando mixo, e mixo sempre, non mi ferma più nessuno. A essere leggera, di quella leggerezza che fa sentire così wow! Ad amare i miei mille stili, mille gusti, mille pensieri. A sentirmi sicura. A sentirmi bene davvero.
Cose che ho imparato, in questa vita; cose, molte, che ho affinato in questi primi sei mesi del 2013... sei mesi di memorabile bellezza.

sabato 13 luglio 2013

Change is awaiting somewhere...

...perché il vento del cambiamento soffia anche per noi.
"Stay tuned... and keep on moving... always" è uno dei mantra di questo blog... And we'll move. Sooner or later. 
Non c'è un piano, ma c'è una vision. Una vision, che diventa sempre più nitida. In questo sabato estivo, in cui ci si sta dedicando, con le ultime forze rimaste al termine di una stagione intensa, al conseguimento dell'ultimo obiettivo di questo periodo, diventa sempre più evidente che serve un cambiamento, non una rivoluzione, magari anche solo qualche aggiustamento. Ma c'è voglia di essere ancora più sintonizzati con i moti del proprio mondo interno e con quelli dell'ambiente intorno.
Sedersi in meditazione, lunedì, sarà il primo passo. Ascoltare, come sempre, facendo tesoro dei pensieri e delle emozioni emersi in queste ultime ore, in questi giorni intensi e densi. Poi prendere azione. O, meglio, lasciare che l'azione ci prenda, ci conduca, ci ispiri.
Non vuole essere un post programmatico questo: non vuole e non può esserlo, perché non c'è un programma, perché l'azione, come ogni Azione vera e autentica, si paleserà spontaneamente, ci condurrà lungo la nostra Via, e noi poi nemmeno ci accorgeremo di avere percorso tanta strada.
Ma si va, lo sento già ora, in questa apparente immobilità di questi ultimi due giorni, sento già che si sta andando.
Love the journey. "Happiness is a journey, not a destination" someone says. Ebbene sì. E i frizzi e i guizzi di questa felicità si stanno già facendo sentire. Love the Change. Love the Move. Love the Action.

martedì 9 luglio 2013

Conosco una donna straordinaria...

... che ha fatto di un lavoro l'arte di crescere i bambini. Che rispetta ogni piccolo individuo di cui si occupa con una profondità e una dolcezza incommensurabili. Che sa essere severa, di quella severità giusta, pulita, comprensibile. Che sa valorizzare ogni bambino, aiutarlo a superare le sue difficoltà, potenziare il suoi talenti, arricchire la sua personalità. Che infonde sicurezza a ognuno di loro, accrescendo la loro autostima e serenità.
Che è bravissima, talmente brava, che le rarissime volte che commette un errore, è ineccepibile nell'ammetterlo. Che è sincera, equa, trasparente, competente, corretta, giusta. E simpatica, e ironica. Che ti guarda e ti legge l'anima. Che capisce le persone. Che fa fare ai bimbi esperienze incredibili. Che riconosce l'unicità dell'individuo e l'importanza fondamentale del gruppo. Che dimostra che il lavoro non è dovere, ma una mission, in cui riversare cuore e anima. Che infonde sicurezza al solo guardarla. E rispetto, profondo rispetto. Che è curiosa, creativa, che non esagera. Che conosce l'importanza dei riti di passaggio, li celebra, e con questo da spazio allo svolgersi anche simbolico della crescita. Che mi ha insegnato tanto, tantissimo e a cui devo molto, moltissimo.
Conosco Z., una donna straordinaria.
Namasté.

Blessed with ultra-love

Svegliarsi una mattina con WhatsApp che vibra di emozione. Svegliarsi una mattina in un incrocio di cuori, di baci, di abbracci, di emozioni. Svegliarsi una mattina ed essere lì a condividere la gioia immensa dell'amico di sempre che raggiante annuncia l'arrivo di una nuova vita. Sentirsi onorata di essere parte di tutto questo, della gioia incontenibile di due persone stupende, che saranno, e in queste ore già sono diventati, due genitori stra-wow, sentirsi rassicurata da quest'onda d'amore che si propaga, e unisce cuori vicini e lontani in un momento di magica intensità. Sentirsi colmare di riconoscenza e di gratitudine per la bellezza che attraversa le nostre vite, e non potere trattenersi dal diffondere questa gioia incontenibile e contagiosa agli amici, a chi ho incontrato oggi, a tutti coloro i quali condividono da poco o da sempre con me questo percorso magico e incredibile. Stringersi le mani, forte, in un abbraccio di gioia e gratitudine, guardare quegli occhi scintillanti di felicità e di Amore, e sapere con assoluta certezza che questa è pura Bellezza, pura Vita, pura Meraviglia.
We are blessed with ultra-love.