venerdì 12 dicembre 2014

Glow in the dark.

Un ciclo si chiude, oggi. E contestualmente il nuovo riemerge, nella danza incessante dell'eterno divenire. C'è quell'attimo di sospensione ora, che nutre la mente di vuoto, che dissolve la visione su di un domani di cui non si sa ancora (e in fondo mai si può sapere), quel terreno in cui le aspettative non possono crescere, quella parentesi nello spazio tempo in cui tutto è ora, e tutto è niente.
Un momento di riflessione, anzi tante occasioni per guardarsi dentro, ascoltarsi, incontrarsi, crescere.
Scambi fatti di verità che si incontrano, di persone che decidono di confrontarsi con la propria vita, il proprio passato, i propri demoni, le proprie infinite possibilità di divenire.
Questioni da affrontare e da risolvere, pesanti sul cuore, perché la scelta di tempi e di parole fa la differenza: la differenza tra scrollarsi di dosso con liberatoria violenza la rabbia e il malessere di mesi, o, invece, appellarsi al meglio di sé e fare quel passo oltre che parla di equanimità, di visione più ampia, di equilibrio. In un modo o nell'altro la responsabilità è nostra, è nostra la scelta, è nostro il sentire con cui dovremo poi confrontarci.
E il mood, lo sento anche io, di questo post è adombrato, parecchio. Così come il buio si fa strada sempre prima nelle nostre giornate, in questi giorni che corrono verso il solstizio di inverno, così questo è il momento di chiudere il sipario su questioni che non hanno più motivo di essere con noi, è il momento di portare a compimento azioni, scelte e progetti, è il momento di tirare le somme e prepararsi al nuovo che verrà.
Ho incontrato molte persone ultimamente che portano carichi pesanti, altre che si destreggiano in spazi sempre minori di azione, altre ancora che pur essendo in grado in potenza, in realtà non ce la fanno... situazioni umane, così diffuse e così personali, uniche. 
C'è un detto che esorta a essere gentili col prossimo, perché ciascuno di noi sta combattendo la propria personale battaglia di cui nulla possiamo realmente sapere. Di una vita, o di un momento, non ha rilevanza: sempre battaglia è.
Quanto è vero. E quanto è importante che chi di noi se la sente, cerchi di essere quella luce nel buio, che regala un sorriso, uno sfogo, una speranza. E la fiducia. Nonostante le proprie ombre, i propri sipari da chiudere e cassetti da riordinare, sappiamo che possiamo essere quella luce. Perché ci siamo passati, perché ci siamo abituati, perché ci siamo impegnati a comprendere, perché dedichiamo la nostra vita a questo. Che non è ignorare le ombre che anche noi ci portiamo appresso (e questo post ne è volutamente intriso), bensì cogliere insieme la luce che in realtà vibra in tutti noi. Perché quella luce c'è e risplende, nel nostro cuore, nel profondo. Sta a noi sintonizzarci con essa, consentirci di incontrarla, respirarla. E sta a noi offrirci, farci veicolo dove quella luce fatica ad arrivare allo scoperto, appellarci al nostro cuore perché nello spazzare via le nostre di ombre, si espanda quel poco più in là, dove uno sguardo, una mano, una voce ci richiamano.
La parentesi nello spazio-tempo lentamente si dissolve. A momenti saprò qualcosa in più. Prospettive e aspettative si abbozzeranno. Un nuovo ciclo sta iniziando in questi istanti.
Comunque sia, qualunque cosa sia... glow in the dark.

Glow in the dark...