mercoledì 24 ottobre 2012

Blessed by the sun

Svoltare con l'auto nella sempresolita rotonda e vederlo lì, proprio sopra il tetto di quel basso edificio di fronte: il sole che sorge in un mattino di fine ottobre velato dalla prima nebbia. Una palla rossa, tonda, dai contorni nitidi, dalle sfumature quasi impercettibili. Bella, bellissima. Una bellezza così pura e intensa da imprimere nell'animo un'immagine viva.
Immagini e impressioni sempre come spunto di riflessione. Pensieri tuttavia poco lineari, anch'essi come impressioni, sebbene più lievi, quasi evanescenti. Il sole come calore, come vita. Il sole e il rimando all'immensità dell'universo, di fronte al quale le nostre piccole vicende appaiono così microscopiche e così risolvibili, perchè al cospetto di tanta misteriosa grandiosità tutto si ridimensiona. Il sole a illuminare alberi e strade, a evocare la raccolta delle castagne in lontane gite scolastiche, il profumo del bosco proprio a ottobre, vendemmie e meleti, sciarpe di lana e risate nel silenzio di valli incantevoli. Quel sole e il vento a spazzare le foglie nel cortile di scuola, il profumo della carta dei quaderni, il foglio rosa di carta assorbente macchiato di inchiostro blu, i pennarelli e le ore trascorse a disegnare favole e sogni.
Il sole e l'idea della campagna francese in autunno, o le sagre nelle Langhe, i profumi di vino e tartufo, i risotti alla zucca, quella cucina che coccola e conforta.
Quel sole, che ancora scalda, che ancora illumina, che rende l'autunno la stagione degli arancioni e dei bruni, che dice alla natura: accoccolati nel mio tepore, addormentati dolcemente, lasciati cullare dalla mia luce tiepida e dorata.
Accoccoliamoci quindi nella luce del sole di ottobre.