domenica 28 settembre 2014

Waiting for the stars to shine...

Le cerco e non le trovo.
Scruto in alto, qualche lucina soffusa mi sorride, offuscata dal bagliore della città che si proietta in alto, sfumando tutto con un velo pallido.
Ho nostalgia, lo ammetto, tanta e terribile, di quelle notti d'estate trascorse con il naso all'insù, la testa sprofondata nelle braccia conserte dietro la testa, lo sguardo che si inoltra nelle profondità e si avventura lontano, attratto dalle luci scintillanti e dal buio più profondo.
Ho nostalgia del tempo che si dilata all'infinito, della mente che si placa, dello stupore che si fa largo, del senso di immensità che mi invade sollevandomi da terra, sciogliendomi nel Tutto.
Ho nostalgia del vento che accarezza il volto, del rumore del mare, del bisbigliare delle fronde, delle sinfonie sempre nuove, sempre armoniche, che la natura ci dona, colmando il silenzio, per poi sfumare per farcelo sentire, davvero, il silenzio.
Ho nostalgia del sentirmi piccola piccola sotto il cielo immenso, perché quel sentirsi piccoli è in fondo un sentirsi grandi, della stessa materia di cui sono fatte le stelle.
Osservo le mie mani sulla tastiera, guardo lo schermo, sento il clic-clic dei tasti... 
Ascoltare il mio cuore, dargli voce, è già tanto, è essere consapevole, è riconoscere un sentimento che mi pervade, è sapere che sento una mancanza, è cercare di colmarla.
Le cerco lassù, tra i bagliori della città, e non le trovo. 
E allora oggi sono rimasta quaggiù, ho comprato il biglietto, mi sono seduta... e saran solo proiezioni, saran solo foto... ma hanno rinsaldato la mia volontà di continuare a cercarle, di sentirle vive e vibranti nella mia vita, di scrutare il cielo, di assorbirne la luce, di sondarne le profondità.


Un pomeriggio al planetario...
Waiting for the stars to shine.