venerdì 11 ottobre 2013

L'abbraccio della mia città

La città mi accoglie. Col sole mi invita ad uscire, mi conduce per mano, dolcemente oggi decide lei per me. Decide i percorsi, i tempi, le immagini e i suoni. Si offre a me nel suo splendore, con la sua capacita di sintonizzarsi con i miei sentimenti, medicando le ferite, restituendomi il mio equilibrio.
La città mi invita a seguirla, nei luoghi che più amo, facendomi assaporare la gioia di essere me stessa, ora, qui. I giorni del travaglio sono finiti. Ora è tutto qui, le previsioni sconfessate almeno in parte, le decisioni che si prendono da se - con l'aiuto salvifico di chi ha avuto orecchio e cuore per ascoltare davvero - e che si palesano con sorprendente naturalezza. 
La città mi accompagna, mi guida tra le strade, mi conduce a nuovi scorci, mi mostra i volti di studenti appassionati come me, mi conferma che nulla mi colma il cuore come l'attenzione e la scoperta... e lo sguardo torna curioso e aperto, e la mente sgombra e vigile.
La città mi custodisce, col suo abbraccio unico e inconfondibile, quell'abbraccio che ti accoglie quando torni da un lungo viaggio, che ti fa sentire a posto, a casa. 
La mia città, che ultimamente ho spesso criticato e sconfessato, oggi mi abbraccia, mi perdona donandomi la sua magia, ricordandomi le mie origini, risvegliando emozioni e ricordi, rassicurandomi che va tutto bene. 
Così ora tutto il dolore si sfuma sullo sfondo, diviene ricordo lontano e nebuloso, lascia il cuore, abbandona la mente, e così rimane solo la vita, quella che pulsa davvero, quella che voglio vivere secondo i miei valori, quella che sa di purezza e di verità.


La mia città, oggi.