lunedì 5 novembre 2012

Writing on the mat

A volte pratica può essere anche questo: sedersi in posizione comoda, iniziare la pratica con la consueta attenzione al respiro, alla percezione del proprio corpo sul tappetino e nello spazio, eseguire i movimenti di riscaldamento della colonna e poi... Spontaneo, improvviso, il desiderio di stirarsi dolcemente, e dolcemente scivolare a terra in una savasana inattesa, gli occhi chiusi, che però dopo poco si aprono spontaneamente, improvvisamente... e trovarsi così inondati da un cielo azzurro illuminato da un sole così morbidamente dorato, come le foglie degli alberi mosse dal vento. E anche questa è pratica: incantarsi davanti alla natura che ci viene a trovare così all'improvviso, che ci illumina e ci abbraccia, che ci fa sentire tutto con l'Uno. E in quei momenti sembra che ogni asana sia già stata eseguita e che ogni asana sia lì in quel momento, come se si fluisse tra una posa e l'altra... E sentire il corpo muoversi mentre si è seduti a guardare, respirare, percepire, vivere quell'incanto. E trovarsi così a scrivere di tutto questo, restando completamente immersi nella meraviglia.