martedì 27 ottobre 2015

Art of freedom

Qualunque cosa le passate due settimane avessero da apportare alla mia vita con la loro sgraziata scompostezza, qualunque cosa gli eventi appena trascorsi intendessero dispensare nella mia esistenza, ciò che resta è una ritrovata libertà.
Vivere liberi è un'arte, un'arte che si coltiva soprattutto quando tutt'intorno ci si sente accerchiati da limitazioni e i famosi gradi di libertà sembrano ridotti al minimo. Un'arte che si apprende spesso da piccolissimi, quando si impara a stare e al tempo stesso a non sotto-stare, e che si coltiva con pazienza e con fiducia crescendo, quando talvolta gli spazi sembrano restringersi e talaltra espandersi al punto tale di rischiare di far deragliare la libertà in smarrimento.
Un sottile equilibrio che si gioca tra responsabilità e spontaneità, tra quell'espansione e contrazione che è il ritmo ultimo dell'universo, dal macrocosmo al microcosmo. L'arte della libertà si gioca tutta nel sapere vivere in questa pulsazione, mantenendo una flessibile presenza, la nostra identità, che partecipa anch'essa all'eterno e infinito pulsare.
L'arte di tradurre gli sgambetti in rampe di lancio per qualcosa di più elevato che ci attende, e comprendere forse come sia tempo di liberare ancora la nostra creatività, quel potenziale poetico e creativo che ci permea e che forse si era lasciato contrarre in una forma divenuta rigida.
L'arte di trasformare con piccoli gesti e con le magie del quotidiano le ombre in spazi fertili, riparati, dove coltivare con amorevole cura i germogli del futuro.
L'arte di sapersi astrarre dai meccanismi abituali, di saper gentilmente chiudere la porta alle proprie spalle, senza rumore, con discrezione.
L'arte di saper sostare, in ascolto del fruscio delle foglie, dei piccoli indizi che l'ambiente ci rimanda, affinando i sensi a cogliere quella polvere di stelle di cui siamo composti, noi, i nostri sogni, le nostre realizzazioni.
L'arte di non scappare, e al tempo stesso di non rincorrere, e nemmeno di nascondersi, ma restare nella propria verità, che è poi in fondo è quell'arte dell'essere liberi.
L'arte di gustarsi un regalo, attendendo un giorno per aprire il pacchetto e tenere tra le mani un dono che sprigiona un'energia che ci cattura e che nel contempo chiede di essere scoperta lentamente.
L'arte di credere nel proprio percorso, nei propri gesti, nelle proprie parole, nelle proprie intenzioni e di allinearsi nel profondo a quell'identità che è il dono unico e irripetibile che offriamo alla danza della vita.


Immagine da Pinterest