domenica 4 gennaio 2015

Un ritorno

Di ritorno. Da un viaggio, lungo, complesso, impegnativo.
Un viaggio nel corpo, nelle emozioni, nell'anima.
Pochi giorni, ma attimi infiniti, nel tempo che si dilata quando respiro e intuizione si incontrano.
Pochi giorni, in cui si sono rincorsi la neve leggera, il vento gelido, le nuvole rosso acceso, cieli tersi e sospiri di primavera, nubi pesanti, sole che risplende, stelle che sorridono.
Pochi giorni, e tanti incontri, con amici vecchi e nuovi, con anime gemelle, con anime così diverse da essere il completamento l'una dell'altra, con un luogo fuori dal tempo e dal mondo, con colline che si rincorrono nella foschia di gennaio, con i propri sogni, con le proprie paure, con i retaggi del passato, con il sentire dell'attimo.
Pochi giorni e tante occasioni, innumerevoli doni, per incontrare se stessi a livello profondo, nel corpo, nella mente, nell'anima.
Pochi giorni e risate che risuonano nel buio della sera, falò che sfidano il vento, bottiglie di vino buono ad accompagnare pasti fatti con cura, stanze che profumano di lavanda, piscine incantate nel sole d'inverno, mantra a sigillare il momento.
Pochi giorni e lunghe ore di pratica, ad apprendere e comprendere, a sperimentare e osservare, a muoversi finalmente nei ritmi conosciuti che a ogni gesto si rinnovano, un oceano che nel buio si anima, nel buio si muove, nel buio di nuovo si raccoglie nella quiete.
Pochi giorni e un rito di passaggio. 
Nell'ascolto e nell'osservazione sentirsi respirare. 
Nel comprendere, lasciare andare.
E così aprirsi, liberi, a nuove, infinite possibilità.

Namasté.

Transitando verso il nuovo che verrà...