Aprire gli occhi.
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Un giorno nuovo.
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Talmente nuovo da non assomigliare in nulla e per nulla a tutti quelli che lo hanno preceduto.
Lo stesso sole, lo stesso cielo, gli stessi ambienti, la stessa vita.
Ma totalmente nuovi.
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Sono gli occhi a essere cambiati.
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Perché ciò che fino a ieri era
un sogno dell'Anima :: molto, molto tempo prima
un rimpianto :: per lunghi anni
un desiderio :: nelle giornate più buie e senza uscita
un progetto :: timido, ma reale
un obiettivo :: nutrito della potenza dell'Io
un traguardo :: a pochi, tortuosi passi da me
oggi
è.
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È in me.
È me.
È.
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Un'esperienza vissuta, assorbita, completa, integrata.
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E sta ancora colando nel profondo, trovando il suo nucleo, irradiandosi in ogni cellula e in ogni atomo, in ogni sfera più sottile dell'Essere.
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*
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Completamento.
Pace.
Vuoto.
Gioia.
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La pienezza che schiude il vuoto.
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Nuovi spazi - vasti, sconfinati - si liberano.
Toglie un poco il fiato questo orizzonte libero, a perdita d'occhio.
Lo assorbi. E ti lasci assorbire.
Non c'è fretta.
E il tempo rallenta.
Si espande.
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È la fine.
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E come ogni fine che possa definirsi veramente tale
è solo un nuovo, incantevole inizio.
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