giovedì 6 novembre 2014

Pranam alla Terra

Mai come oggi la Madre Terra mi nutre, mentre le mie mani affondano a berne l'energia, la potenza, la rassicurazione, il conforto. Mi radico saldamente e mi affido alle vibrazioni che capto, che mi attraversano, che mi attraggono verso un centro gravitazionale profondo, potente.
Da giorni srotolo il tappetino, ma la pratica tentenna, si frammenta, e il corpo sembra ribellarsi. Vuole la terra, il radicamento profondo, la quiete dell'abbandono. E così è un prolungato pranam la mia pratica di oggi, quella "whole-body invocation" in cui mi apro al potere divino, mi inchino e mi offro a Ciò Che È. Umiltà e fiducia, sollievo e conforto.
Il potere della Terra è grande, lo senti scorrere e attraversarti, ne avverti la solidità, la costanza. Giunge nel cuore, lo abbraccia. Giunge nella mente, la placa. Giunge nell'anima, la avvolge.
Ascolto l'odore, la consistenza, la soffice essenza che pulsa, che ci sostiene in ogni passo, in ogni divenire, che accompagna le nostre danze, che accoglie le nostre soste. Ascolto la stabilità, mi sento albero che affonda con le sue radici, si aggrappa, e trova quel saldo appiglio, l'abbraccio della terra, e il suo nutrimento. Ascolto il centro gravitazionale che mi ancora a sé, mi accoglie, non mi lascia sfuggire nello spazio infinito.

Namasté.