martedì 18 febbraio 2014

Cose che accadono (o una ricetta della felicità)

Proprio ieri affrontavo con un amico un argomento delicato: il dolore, la paura dell'abbandono, il senso di perdita, il desiderio di Amore e di affetto.
Si condividevano emozioni prevaricanti e dolorose, si scambiavano interrogativi ed esperienze, si mettevano in dubbio pretese verità. E aprire certi scomparti del cuore risveglia fantasmi e paure, si sa. Così, poi, tensioni nella mentre e nel corpo, mal di testa che non danno tregua, timori, attimi di smarrimento. Un po' di buio che avvolge l'anima.
Poi accade. Accade che meno di 24 ore dopo trovi quelle risposte agli interrogativi che ti sono stati posti, o almeno alcune. O forse, "solamente", quello scambio schietto e non filtrato di idee ti ha aperto gli occhi. O forse, anche, è vero che nulla accade per caso, che gli eventi si susseguono se non con una logica, con un senso. Comunque sia, meno di 24 ore e l'evidenza scioglie quei blocchi che ti attanagliavano il cuore, come si scioglie la neve sotto il sole che splende nel colmo della sua potenza. In 24 ore ti è stato dimostrato ciò che già sapevi, ossia che è la mente che crea collegamenti ed evoca fantasmi, e che se anche il karma è ricorrente, in realtà lo è solo perché noi stessi creiamo quei collegamenti e viviamo ed esperiamo di conseguenza. In 24 ore qualcuno, con grande saggezza, ti ha aperto gli occhi e qualcun altro ti ha offerto un panorama da guardare con quegli occhi rinnovati.
La gratitudine per la disponibilità, la schiettezza, la sincerità e l'onestà di pormi di fronte a quelli che sono miei preconcetti, aspettative e mere illusioni non sarà mai abbastanza. La gratitudine per avermi svelato panorami che erano lì davanti a me, ma che non riuscivo a vedere, nemmeno.
Queste sono 24 ore da ricordare. Questi sono i momenti che recidono le connessioni arbitrarie che noi stessi autoimponiamo alla nostra mente. Questi sono i momenti che possono segnare delle svolte nei nostri destini, che possono aiutarci a vivere diversamente, d'ora in poi, certe situazioni. Perché di fronte all'evidenza non si può restare ciechi, di fronte all'evidenza i castelli in aria crollano, di fronte all'evidenza la mente è costretta a rivedere i suoi schemi acquisiti, le sue ridondanze, i suoi percorsi obbligati, che obbligati appunto non sono.
Ciò che ieri era confusione e spavento, oggi è sollievo e fiducia. Affidarsi agli eventi, tollerare un po' di paura e di frustrazione, mantenere la mente e il cuore aperti, lasciare filtrare la luce che altri ci donano, riconoscere senza sensi di colpa o rimpianti le illusioni in cui ci perdiamo… cose che accadono. Lasciarle accadere è una delle ricette della felicità.